9 novembre 2019

NON MURI MA PONTI

esattamente 30 anni fa cadeva il muro di Berlino, oggi i ragazzi delle Terze Secondaria ci ricordano un importante messaggio


Costruiamo ponti, abbattiamo i muri. 
Dalla storia a noi stessi con i “nostri” muri.

In occasione del trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, le terze del plesso di Pozzo d’Adda, durante l’ora di religione, hanno svolto un’attività sul tema “I MURI”. 
Abbiamo iniziato il lavoro ragionando sul significato del termine “muro” nei suoi diversi usi: sport, metafora, modi di dire, edilizia, psicologia, geologia, ecc.. Poi abbiamo preparato una scheda storica con immagini dei principali muri nel mondo. Dal muro di Berlino, passando per la storia, abbiamo messo in evidenza altri muri del passato, come la grande muraglia cinese, il vallo di Adriano, il muro del pianto a Gerusalemme, i muri dei campi di concentramento, per poi passare ai muri contemporanei: Peaces lines in Irlanda del Nord, il muro dei caduti del Vietnam, fino ai muri più recenti dell’Europa e del Messico. I ragazzi hanno compilato le schede di ogni muro (circa una trentina) su scatole colorate di grigio.  
Dopo la caduta del muro di Berlino, forse il mondo si attendeva a modalità differenti per la gestione dei conflitti geopolitici. Invece, trent’anni dopo, le barriere sono aumentate, moltiplicate, ed i problemi invece di essersi risolti si sono amplificati in maniera esponenziale.
Nella seconda parte dell’attività abbiamo cercato di volgere attenzione ai “nostri” muri personali e, nel dibattito, abbiamo visto che nessuno ne è esente. I ragazzi si sono confrontati in un clima di rispetto e ascolto reciproco.
Un risultato ha colpito: quando qualcuno costruisce un muro verso di noi, e noi veniamo in qualche modo isolati, ci soffriamo, eppure, tutti hanno ammesso di aver costruito, almeno una volta nella vita, un muro… per rabbia, per difesa, per orgoglio… costruiamo muri ma non li vogliamo. 
Abbiamo scoperto che l’unico risultato che produce un muro è la solitudine… per questo l’unica soluzione è il dialogo. 
Abbiamo imparato che bisogna trovare sempre il coraggio di parlare e la voglia di chiarire quello che non funziona. 
Perché i silenzi pesano come le pietre… e le pietre diventano muri. 
E, infine, i muri separano.   

Prof.ssa Giuseppina Mandelli
 

1 commento:

Sonia ha detto...

Fa piacere leggere di queste iniziative. Perché a scuola non si imparano solo nozioni, ma anche valori importanti...un grazie a tutti voi insegnanti.