8 giugno 2015

Pubblichiamo la lettera di una mamma a Don Marco. Sono stati cancellati i nomi per privacy. Dite la vostra .

"Alla c.a. don Marco

Buongiorno Don , sono ... mamma di....
Mi permetto di scriverLe poiché non trovo occasione per parlarle di quello che considero un “problema” a proposito dell’oratorio chiuso.
Cio’ che chiedo a Lei ed al Consiglio Pastorale e’ di valutare la possibilità di aprire i cancelli dell’oratorio almeno il fine settimana, nei giorni di venerdi’ e sabato, sempre, mentre invece spesso vedo, ed i ragazzi confermano, che anche il sabato l’oratorio è chiuso.
Sinceramente non riesco a capire cio’ che piu’ volte mi è stato ripetuto sulle responsabilità è la “dovuta” presenza di un adulto in oratorio.
In tutti i paesi in cui ho vissuto gli oratori sono aperti e non si è mai detto che il don è responsabile se un ragazzo si fa male.
Viviamo in un piccolo paese dove l’unica struttura in cui ragazzi dell’età dei miei figli (10/12 anni)possono giocare è l’oratorio.
Hanno trovato come alternativa un parcheggio in cui, durante il gioco, piu’ volte rischiano di correre in mezzo alla strada per recuperare il pallone, e dove è facilitato l’accesso di persone poco raccomandabili addirittura in automobile (settimana scorsa hanno rubato la bicicletta a .... sotto i suoi occhi). Al di la’ del furto, il bambino si è molto spaventato. Non dico che l’oratorio sia sicurissimo, ma tutte noi madri saremmo piu’ tranquille sapendoli in una struttura, piuttosto che in un parcheggio (per non parlare che circola voce che sta diventando zona di spaccio).
Per quanto concerne la “manutenzione/pulizia” si puo’ anche educare i ragazzi piu’ grandi a collaborare, sarebbe solo utile nel loro percorso di crescita.
Molti genitori lavorano stando fuori tutto il giorno e con i dovuti compiti al rientro (preparare la cena, sistemare la casa, controllare i compiti). Inoltre stiamo parlando di ragazzi che iniziano ad uscire soli, che vogliono ritrovarsi con i loro amici; hanno bisogno di muoversi da soli, è la crescita che lo richiede, non è “menefreghismo” o “incoscienza” di noi genitori.
Piu’ volte ho visto rientrare... perché, anche se giorno di catechismo, l’oratorio veniva chiuso a chi non frequenta (per età). Questa cosa per me è molto assurda: un fratello non puo’ giocare in oratorio in attesa che l’altro finisca la sua ora di catechismo, questo è proprio chiudere le porte.
Piu’ volte lei ha predicato di ragazzi che non fanno oratorio feriale e che girano in strada come “balordi”.
Si è mai chiesto se questi ragazzi piu’ volte sono venuti in oratorio ed hanno trovato porta chiusa?
Il continuo persistere, a mio avviso, non fa altro che perdere coscienza di cos’è l’oratorio e che sia inutile andarci….”tanto è chiuso!”
L’oratorio ha aperto le porte proprio per tirar fuori dalla strada gli adolescenti e noi cosi’ ce li riportiamo.
Sono cresciuta con un educazione piuttosto rigida da parte dei miei genitori e l’unico posto in cui mi era concesso andare era l’oratorio: quando mi sono trasferita ho detto ai miei bambini che avremmo fatto subito amicizia, bastava fare un salto in oratorio, invece la mia delusione è inziata vedendo il silenzio. Non
mi era mai capitato.
Sono sicura che se i ragazzi prenderanno “abitudine” di trovarsi in oratorio verrà tutto naturale anche la collaborazione, anche il trovare la presenza di adulti.
Se poi entrano in pista altre problematiche si potrebbe chiedere aiuto al comune, tutto sommato vogliamo poter utilizzare strutture esistenti senza chiedere la costruzione di centri giovanili od altro (visto che i fondi scarseggiano).
La prego di valutare seriamente la mia lettera e di venire incontro a delle mamme preoccupate ma confidenti.
La ringrazio e spero di riscontrare presto risposta.
Saluti

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